sabato 7 febbraio 2015

Expo Idee, il videomessaggio di Papa Francesco

Oggi, all'Hangar Bicocca di Milano, si è svolto Expo Idee: 42 tavoli tematici sulle questioni del cibo e dell'alimentazione, che sono il cuore di Expo 2015. 
Papa Francesco ha fatto arrivare un suo video messaggio. Non ha usato mezzi termini e al centro dell'intervento, per il quale il Papa ha molto attinto alla sua esortazione Evangelii gaudium, ha sottolineato l'esigenza di mettere al centro la lotta alla povertà e a quella che ne è la radice, ovvero "l'iniquità" del sistema economico e sociale.





"Oggi - ha avvertito Papa Francesco rifacendosi al tema dell'Expo, 'Nutrire il pianeta' - viviamo quello che il santo Giovanni Paolo II indicava come 'paradosso dell'abbondanza'. 
C'è cibo per tutti, ma non tutti possono mangiare, mentre lo spreco, lo scarto, il consumo eccessivo e l'uso di alimenti per altri fini sono davanti ai nostri occhi". 
Per il Papa "ci sono pochi temi sui quali si sfoderano tanti sofismi come su quello della fame". E proprio per "non perdersi nei sofismi", volendo "realmente risolvere i problemi", ha detto, "è necessario risolvere la radice di tutti i mali che è l'iniquità", "causa strutturale della povertà". Per questo, una delle "scelte prioritarie" da compiere è "rinunciare all'autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria". 

"Non è possibile - ha ammonito papa Francesco - che non faccia notizia il fatto che muoia assiderato un anziano ridotto a vivere per strada, mentre lo sia il ribasso di due punti in Borsa . Questo è il frutto della legge di competitività per cui il più forte ha la meglio sul più debole". E attenzione: "Qui non siamo di fronte solo alla logica dello sfruttamento, ma a quella dello scarto". Il Papa si è rivolto direttamente ai rappresentanti della politica. "Da dove deve partire una sana politica economica? - ha chiesto - Su cosa si impegna un politico autentico? Quali i pilastri di chi è chiamato ad amministrare la cosa pubblica? La risposta è precisa: la dignità della persona umana e il bene comune". Questi due pilastri, però, a volte sembrano solo "appendici aggiunte dall'esterno". 

"Per favore siate coraggiosi e non abbiate timore di farvi interrogare nei progetti politici ed economici da un significato più ampio della vita - è l'esortazione di Papa Francesco agli uomini delle istituzioni - perché questo vi aiuta a servire veramente il bene comune e vi darà forza nel moltiplicare e rendere più accessibili per tutti i beni di questo mondo". E sempre rivolto a quanti "occupano ruoli di responsabilità in ambito economico, politico o sociale",  il Papa ha rinnovato il suo appello per la custodia della "madre Terra", affinché essa "non risponda con la distruzione". A tale proposito ha ricordato, come aveva già fatto alla Fao lo scorso novembre, una frase da lui sentita da un anziano contadino molti anni fa: "Dio perdona sempre, le offese, gli abusi; Dio sempre perdona. Gli uomini perdonano a volte. La Terra non perdona mai". E poi: "La Terra , che è madre per tutti, chiede rispetto e non violenza. O, peggio ancora, arroganza da padroni". "Dobbiamo riportarla ai nostri figli migliorata, custodita, perché è stato un prestito che loro hanno fatto a noi", ha aggiunto. "La Terra è generosa e non fa mancare nulla a chi la custodisce", ha rimarcato ancora Papa Francesco. E "l'atteggiamento della custodia non è un impegno esclusivo dei cristiani": esso "riguarda tutti".